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In questi due anni non solo non ci siamo mai fermati, ma gli operatori sono rimasti sempre in campo, all’inizio muovendosi in una città spettrale, poi adattandosi perfettamente alle nuove regole. Anche l’ufficio ha sempre funzionato.

Il Centro Diurno “Il Pioppo” ha riaperto accogliendo gli utenti in una nuova sede in Via Paola Falconieri 53/55. E gli utenti sono tornati a frequentare. 

Il bilancio di questi due anni quello della sperimentazione della riattivazione cognitiva a distanza è positivo.

Interessante come utenti così fragili non siano mai apparsi smarriti, anzi da subito si è potuto vedere come si siano perfettamente adattati a questo strumento che può esser considerato doppiamente nuovo. Da una parte il computer, dall’altra il filtro, vedere operatori che fino due anni fa erano soliti vedere al centro diurno, in uno schermo non è stata una sorpresa per nessuno.

Ma adesso siamo tornati, nella nuova dimensione, nella nuova sede,  a stare insieme. Torniamo a fare insieme l’almanacco, a parlare della città, a cantare, a fare esercizi di ginnastica dolce tutti insieme

Anche il Centro Diurno Anziani Fragili “La Tavolozza” ha riaperto e anche questo centro rinasce. Durante questi due anni abbiamo raggiunto i nostri utenti nelle loro case attraverso chiamate e, dove possibile videochiamate,  abbiamo voluto mandare ai nostri e alle nostre utenti un segnale di continuità con quanto vissuto all’interno delle dinamiche del nostro/loro Centro Diurno al “tempo della normalità . Offrendo tele assistenza in forma di compagnia in assenza eravamo presenti anche a distanza; coinvolgendo chi era solo, dall’altra parte della cornetta, un’attività di stimolazione (come lettura dell’almanacco, esercizi di rinforzo della memoria e divertenti giochi cognitivi) abbiamo assicurato prossimità nella lontananza.

Questo è stato il nostro modo di adattarci, e aiutare ad adattarsi la nostra utenza.

Gli strumenti di cui ci dobbiamo dotare ancora oggi, sono numerosi. Seppur vaccinati, operatori e utenti, sono ancora necessari sia i presidi di protezione (mascherine sia chirurgiche che FFP2, guanti, camici, pettorine, calzari, gel disinfettante per le maini e quello per le superfici, per non parlare delle sanificazioni periodiche di tutti gli ambienti) che la strumentazione tecnica al fine di raggiungere gli utenti (tablet, connessioni..)

Quindi sono importanti sia le donazioni che potrai dedurre IBAN: IT 79 E 02008 05061 000002888884(Unicredit Agenzia Piazza Morelli) sia il tuo 5xmille che potrai destinare in fase di dichiarazione dei redditi e che non è una tassa in più

Tre semplici passi, per aiutare Nuova Socialità

  1. Devi indicare il riquadro giusto: Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale
  2. Devi scrivere o far scrivere a chi compila la dichiarazione al tuo posto il codice fiscale corretto, quello di Nuova Socialità è 04862910587 se non indichi alcun codice fiscale la tua quota di 5×1000 sarà distribuita tra tutti i beneficiari di quell’ambito, ma non all’ente che vuoi tu.
  3. Devi apporre la tua firma.

Non devi produrre la dichiarazione dei redditi?

Puoi destinare lo stesso il tuo 5×1000 a nuova Socialità

Forse non lo sapevi, ma anche chi non fa la dichiarazione dei redditi può destinare questa quota a un ente.

Basta utilizzare la scheda allegata allo schema di Certificazione Unica 2022 (CU) o al Modello REDDITI Persone Fisiche 2021 

Compili solo il CUD?

Puoi dare il tuo 5×1000 a Nuova Socialità 

Basta compilare la parte con l’indicazione “Scelta per la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF”, con il codice fiscale di Nuova Socialità, firmando il riquadro corretto e consegnarla in busta chiusa gratuitamente negli uffici postali, gli sportelli bancari o gli uffici convenzionati.

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